Yoga, Ayurveda e Trattamenti

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Massimiliano Cadenazzi

TRATAKA

Trataka Yoga

La parola Trataka (Trāṭaka) significa guardare, fissare. La tecnica più comune consiste nel mantenere lo sguardo fisso su una fiamma di candela.


Durante Trataka il corpo deve sedere immobile, davanti ad una candela accesa, posta all’altezza degli occhi e distante circa 60-70 centimetri dal viso. Inizialmente gli occhi sono chiusi, poi, quando ci si sente pronti, si aprono e si mantiene lo sguardo fisso sul punto più luminoso della fiamma. Le palpebre non devono chiudersi mai.

Questa fissità dello sguardo, provocherà, dopo alcuni minuti, un’abbondante lacrimazione. A questo punto si devono chiudere gli occhi. Ad occhi chiusi bisogna concentrare lo sguardo mentale sull’immagine impressa sulla retina fino a quando essa non svanisce; allora si riaprono gli occhi e si ricomincia Trataka.

La durata del Trataka varia da 15 minuti a 20 minuti. Per scopi spirituali deve essere mantenuto più a lungo.
Le ore migliori per praticarlo sono le prime ore dell’alba, ma anche durante la giornata lo si può eseguire, purché lontano dai pasti, per non compromettere la digestione.

La lacrimazione prodotta dal Trataka è un buon lavaggio all’occhio attraverso la stimolazione delle ghiandole lacrimali. Ma l’azione di tale tecnica si estende oltre l’aspetto fisico, infatti essa dona, se praticata regolarmente, un’enorme capacità di concentrazione, da cui deriva la capacità di entrare in Pratyāhāra e quindi di sperimentare la meditazione.

Vi sono altre forme di Trataka, per esempio il fissare il sole nascente, quando la sua luce non è ancora abbagliante; fissare un punto posto davanti agli occhi; una sfera di cristallo (i veggenti conoscevano le tecniche di Trataka); la superficie immobile dell’acqua contenuta in una bacinella; la nostra immagine riflessa nello specchio; gli occhi di un’altra persona. Le ultime quattro tecniche sono vivamente sconsigliate a persone che non hanno una guida esperta nel Trāṭaka.

VEDI DENTRO DI TE LA LUCE CHE SPLENDE…